Se l’immagine classica del genio della programmazione informatica è un ragazzo nerd, bisogna ricredersi.
E’ la squadra ICY, composta da Siria Dall’Anese e Giada Piccoli, studentesse dell’Istituto Comprensivo Statale di San Fior (TV), che si è aggiudicata la vittoria finale di Rob-O-Cod, il game-show di Rai Ragazzi che mette alla prova i ragazzi sulle loro competenze nel coding tramite un’avvincente gara di robot.
Le giovani vincitrici, quattordicenni, hanno ottenuto il punteggio più alto al termine di 28 appassionanti puntate, a cui hanno partecipato 16 squadre provenienti da scuole medie di tutta Italia.
“Avvicinare i ragazzi e le ragazze alla scienza e alla tecnologia è una componente importante della missione del servizio pubblico, in un Paese come il nostro in cui i laureati in materie scientifiche sono ancora pochi” commenta Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi. “Voglio congratularmi con le due vincitrici, con la loro scuola e i loro insegnanti. Il programma Rob-O-Cod unisce competenze informatiche, spirito di squadra in un quadro di agonismo e divertimento. La gara è stata serrata ed è notevole che in finale abbia vinto una squadra femminile, anche per smentire i tanti stereotipi secondo cui informatica e robotica siano appannaggio dei maschi”.
Le sedici squadre, con la guida dei due tecnoconduttori Zero (Matteo Sintucci) e Uno (Silvia Lavarini), si sono sfidate su campi di gara ispirati a mondi fantastici, dal medioevale al post apocalittico, dalla fantascienza all’horror.
In ogni puntata i giovani robocoder programmano i loro robot che devono affrontare un percorso pieno di insidie ed ostacoli cercando di guadagnare il maggior numero di punti, i bitpoint necessari per decretare il vincitore di puntata. Ogni squadra ha a disposizione un tempo limitato per testare i campi gara e programmare le stringhe di coding adatte a superare gli ostacoli. Finita la fase di test, inizia la vera e propria gara con clamorosi e imprevedibili colpi di scena.
Le registrazioni delle gare sono state realizzate presso il Centro Rai di Torino poco prima del lockdown di marzo