I tatuaggi sono un decorazione del corpo destinata a divenire la moda del millennio visto il numero di italiani che ne possiedono almeno uno, pari al 13%, secondo un censimento condotto dall’Istituto superiore della sanità. Tra questi le più tatuate sono le donne e i minorenni.
L’Istituto superiore di sanità ha censito la popolazione dei tatuati per delineare l’identikit degli appassionati di tatuaggi. Risulta che le donne sono le più tatuate. I minori sono l’8%. E solo pochi si pentono dell’opera dipinta sulla propria pelle.
L’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con IPR marketing risulta che il 13 % degli italiani è tatuato e tra questi la maggiorparte sono donne che rappresentano il 13,8% della popolazione, rispetto agli uomini che arrivano all’11,7%.
Il boom è tra i minorenni che rappresentano l’8% del mercato dei tattoo.
Tra le persone che si sono poi pentite di essersi fatte un tatuaggio dovranno andare incontro a prezzi cari, tra i 1000€ e i 5000€ per la rimozione.
Una buona fetta della popolazione italiana si tatua insomma e di questi solo il 17% si pente dopo la realizzazione dell’opera sulla propria pelle. Le donne sono le più tatuate, infatti
Malgrado eventuali rischi più del 13% degli italiani che hanno deciso di tatuarsi la pelle lo ha fatto al di fuori di centri consentiti.
Stando alla ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità che dipinge il profilo degli appassionati di tatuaggi, sono sette milioni i tatuati nel nostro Paese, in pratica il 12,8% della gente. L’investigazione è stata promossa in collaborazione con l’IPR marketing su un campione di quasi 8000 individui, che rappresenta la popolazione italiana dai 12 anni in su.
Le donne tatuate sono il 13,8%, quindi più degli uomini che raggiungono solo l’11,7%. Nel nostro Paese il 3,3% ha ottenuto dopo la realizzazione del tatuaggio reazioni differenti, dal semplice dolore a granulomi, ispessimento dell’epitelio, reazioni allergiche, infezioni e pus. Ma questo dato è sottostimato.
Il fatto più sconcertante è che il 17% delle persone con tattoo si è poi in seguito pentito di averlo fatto e oltre il 4% ha poi utilizzato un intervento per rimuovere quel dipinto che non vuole più vedere sul proprio corpo.
L’età
Per quanto riguarda l’età, il 7,2% delle persone tatuate hanno meno di diciotto anni, spiega il primo rapporto da parte dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla ricerca.
Le parti del corpo
Gli uomini preferiscono tatuarsi le braccia, le spalle e le gambe, mentre le donne innanzitutto schiena, caviglie e piedi. Il 76.1% si è rivolto ad un centro qualificato e il 9,1% ad un centro estetico. Ben il 13,4% lo ha invece realizzato fuori dei centri consentiti.
I rischi
In linea generale, solo il 58,2% delle persone che sono state intervistate conosce i rischi: i rischi percepiti che vengono maggiormente considerati riguardano le allergie (79,2%), l’epatite (68,8%) e l’herpes (37,4%). Nel momento in cui, soltanto il 41,7% è sufficientemente a conoscenza delle controindicazioni del realizzarsi un tattoo.
“è un fenomeno in sviluppo che va osservato con il focus attentivo per le sue recidive sulla sanità – ha riferito Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – è necessario investigare il fenomeno complessivamente nel tentativo di capire anche quale parte della popolazione interpella tatuatori per contribuire più efficientemente alla creazione di una normativa specifica per migliorare la sicurezza dei tattoo alla quale siamo stati invitati a cooperare in sede europea“.
Alberto Renzoni, esperto dell’Istituto Superiore di Sanità che ha organizzato lo studio aggiunge: “Il 22% di chi si è tatuato in un centro non ha firmato il consenso informato. È importante firmarlo con una reale volontà di consenso visto che una buona parte di chi si tatua è rappresentata da minorenni“.
I tatuaggi a scopo estetico
Non dobbiamo dimenticare che ci sono anche un numero di tatuaggi che vengono realizzati a scopo estetico: dal mitico trucco duraturo per le sopracciglia che è rivolto a individui allergici al trucco convenzionale o a pazienti oncologici che, nel corso delle terapie cui sono sottoposti, hanno come ripercussione la perdita di capelli e di sopracciglia. A questi possiamo aggiungere i tattoo della palpebra, delle arcate sopraccigliari e del contorno labbra, i pazienti raggiungono così il numero di alcune decine di migliaia.