Il terzo film italiano in concorso a Venezia 72, Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio ha ricevuto un calorosissimo apprezzamento da parte del pubblico che lo ha accolto con una standing ovation e ben 8 minuti di applausi. Il film del regista bobbiese diventa quindi uno dei papabili candidati per la corsa al Leone d’Oro 2015.
Marco Bellocchio parla del suo film “Sangue del mio sangue” in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia come un inno alla libertà. Un’opera che rompe i confini del tempo per collegare epoche differenti in un’espressione di libertà che non ha tempo.
“Lo spirito di questa pellicola cinematografica è lo spirito di libertà“. Così Marco Bellocchio, nel corso della conferenza giornalistica di ‘Sangue del mio sangue‘, 3° pellicola cinematografica nostrana in concorso al Festival di Venezia.
La liberta’ è uno spirito che sovrasta le 2 sfere temporali in cui è ambientata la pellicola. Si passa difatti dal ‘600, momento in cui viene murata viva Benedetta, la suora strega, fino ai giorni nostri, quando ritroviamo il conte-vampiro, interpretato da Roberto Herlizka, che rappresenta l’ultima difesa al potere di stampo democristiano. E la liberta’ si rispecchia anche nella forma stessa dell’opera cinematografica.
“Non mi sono per nulla impensierito dell’architettura drammaturgica – evidenzia Bellocchio – e poi non mi interessava stabilire collegamenti rigidi tra passato e presente. Ci sono riferimenti che collegano come una catena le sfere temporali: il potere della chiesa cattolica nel ‘seicento paradossalmente finisce con il dominio democristiano nel nostro Paese, che pur lasciando un benessere relativo ciucciava il sangue a quella che era vista come una prospettiva di novità e mutamento“.
Lo stesso personaggio principale di Benedetta, “rappresenta uno spaccato di libertà, una donna che non desidera gettare le armi e che fino all’ultimo esprime la volontà di essere se stessa“, narra il regista. “E’ una forza emblematica che resiste negli anni per difendere la propria libertà miracolosamente“.
Nell’epilogo Bellocchio mostra le macchine dei finanzieri che si presentano in paese: è una maniera per comunicare l’intento di liberare Bobbio e, in senso lato, un’intero Paese, dalla marcescente corruzione . “Non credo nei miracoli dei finanzieri – commenta il regista – ma forse,in modo infantile , i loro interventi rasserenano gli abitanti.Nel nostro Paese accade anche che a seguito degli arresti, i falsi invalidi accrescono invece di diminuire“.
Il trailer di Sangue del mio sangue del regista 75enne Marco Bellocchio
Nel cast del film ci saranno Filippo Timi, Alba Rohrwacher, Fausto Russo Alesi, Tony Bertorelli (L’ora di religione e Il principe di Homburg e ), Alberto Cracco, Elena Bellocchio e Alberto Bellocchio, rispettivamente figlia e figlio del regista.