Crisi per le scorte di antidoto al veleno dei serpenti. L’associazione di Medici senza frontiere avvisano che le scorte dell’antidoto più efficace contro i veleni dei serpenti termineranno l’anno prossimo a giugno 2016 mettendo a rischio decine di migliaia di persone nei paesi in via di sviluppo. Intanto i morti sono centomila l’anno e 400mila disabili a causa del veleno dei serpenti.
Centomila individui all’anno decedono avvelenati dal morso di un serpente. Purtroppo i Medici senza frontiere avvisano che le scorte dell’antidoto per salvare la vita di chi ha subito l’avvelenamento termineranno tra poco meno di un anno.
L’antidoto che ha dimostrato la sua efficienza e sicurezza è “Il ‘FAV-Afrique‘ dell’azienda farmaceutica Sanofi – porta all’attenzione del pubblico la Ong – , ma disgraziatamente l’azienda farmaceutica francese “ha chiuso la industrializzazione dell’antidoto l’anno passato e così le ultime dosi disponibili si esauriranno a giugno dell’anno prossimo.
L’emergenza è stato lanciata in occasione di un congresso sull’argomento che si sta svolgendo in Svizzera a Basilea.
Durante il convegno sono stati rivelati i numeri di quella che Medici senza frontiere definisce “una delle necessità per la salute pubblica più ignorate”: oltre trentamila vittime si riversano nell’Africa sub-sahariana dove le morti sono paragonabili alle alle vite soppresse dalla meningite. A causa del morso, in aggiunta, 400mila individui all’anno restano sfigurati o disabili in maniera duratura.
“L’antidoto anti-veleno può arrivare a costare fino a 250$/500$ a persona, equiparabile a quattro anni di stipendio nei Paesi africani, evidenzia Msf che solo nel 2014 ha assistito “circa quattrocento individui a Paoua, in Repubblica Centrafricana, e oltre trecento ad Agok nel meridione del Sudan. L’associazione umanitaria interroga e richiede la comunità scientifica internazionale “azioni serie e veloci per garantire che sia disponibile sia il trattamento che l’antidoto”.
Gabriel Alcoba di Medici senza Frontiere ha aggiunto “Stiamo facendo fronte a una crisi reale”.
Un esponente dell’azienza farmaceutica Sanofi Pasteur ha spiegato che l’azienda ha dovuto chiudere a causa della concorrenza che vende prodotti a prezzi inferiori ma che, allo stesso tempo, hanno un’efficacia inferiore.