Il suicidio di Robin Williams ha incoraggiato molte persone depresse a chiedere aiuto

Robin Williams ha incoraggiato le persone depresse a chiedere aiuto

Robin Williams ha incoraggiato le persone depresse a chiedere aiuto

Il suicidio di un personaggio amato come Robin Williams ha incoraggiato molte persone depresse a chiedere aiuto a numeri telefonici di prevenzione al suicidio. La storia di Robin Williams ha innescato un cambiamento positivo.

Quando un personaggio famoso si suicida, si teme sempre un effetto a catena. Quando si suicidò Marilyn Monroe nel 1962, ci fu un picco di suicidi negli Stati Uniti.

Ma quando si suicidò Robin Williams, l’11 agosto dell’anno passato, ci fu un effetto differente: un boom di chiamate alle linee di aiuto per la prevenzione al suicidio, secondo i dati presentati da NewsWeek.

La linea nazionale statunitense di prevenzione al suicidio cominciò a ricevere una media di 3500 chiamate al giorno.
Questo significa più persone a rischio ma anche che molte più persone stavano cercando aiuto.
John Draper, il direttore della linea di aiuto alla vita: Lifeline, racconta a Newsweek che, dall’anno scorso, quel numero non è mai sceso e continua a un ritmo di circa 4300 telefonate al giorno.

La morte di Robin Williams fu scioccante, perché l’attore era molto amato dal pubblico e perché Robin era conosciuto più per le sue commedie che per la sua depressione.

Anche alla morte di Kurt Cobain, nel 1994, ci fu una drastica diminuzione dei casi di suicidio nella zona di Seattle. Lo psicologo David A. Jobes spiega che il fenomeno può essere dovuto a un utilizzo responsabile dei media e ai centri di aiuto per le crisi.

Nel 2015 sono aumentate anche le visite al sito web americano per la prevenzione al suicidio, come un aumento del 60% rispetto all’anno precedente.
Jessica C. Pirro, direttore esecutivo della hotline di Buffalo, New York, ha commentato che proprio il suicidio di Robin Williams ha incoraggiato molte persone a chiedere aiuto.

Non solo le linee telefoniche, ma al giorno d’oggi anche i social media sono un mezzo importante dove parlare, discutere e chiedere aiuto.
Oggi sono disponibili molte più informazioni e, attraverso la rete, è molto più facile reperire numeri o indirizzi di forum dove poter discutere il proprio disagio personale.

Il ruolo dei media continua a essere fondamentale nell’evitare un linguaggio sensazionalistico ed enfatizzare invece risorse per l’aiuto al benessere mentale.

Robert Gebbia, presidente della fondazione americana per la prevenzione al suicidio (AFSP), aggiunge: “Nel passato, le persone avevano paura di raccontare di aver pensato o aver tentato il suicidio, oppure nascondevano di aver perso una persona amata per suicidio. Però penso che oggi tutto sta cambiando. E la morte di Robin Williams fa parte di questo cambiamento.

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Si occupa dell'informazione relativa ai programmi televisivi italiani e stranieri sulla guida Tv Zam. Redattore dei palinsesti tv e delle news sulla programmazione televisiva d'attualità, politica, sport, spettacolo e cultura.

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