Bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio di Sclerosi Multipla secondo una ricerca della McGill University di Montreal pubblicata su PLoS Medicine
Una mancanza di vitamina D può rendere sensibile le persone al pericolo di sviluppare la sclerosi multipla. Lo svela una ricerca della McGill University a Montréal in Canada, stando alla quale ci sarebbe una correlazione tra bassi livelli di vitamina D e un più alto pericolo di ammalarsi di sclerosi multipla.
Gli specialisti sottolineano che una scoperta come questa è in grado di spalancare nuove strade alla ricerca e trattamenti più efficaci della patologia, nonché un più alto livello di prevenzione.
La ricerca che ha analizzato i profili genetici, di migliaia di individui europei, è arrivata alla conclusione, diversamente da ricerche anteriori, che la vitamina D, chiamata anche la vitamina del Sole, svolga un ruolo cruciale nel progresso della sclerosi multipla.
Nell’abstract dell’articolo leggiamo: studi osservazionali hanno dimostrato un’associazione fra un basso livello di vitamina D e il rischio di Sclerosi multipla, anche se rimane poco chiaro se la relazione sia causale.
Le conclusioni della ricerca sono che una diminuzione genetica di vitamina D (250HD) è fortemente associata con un aumento della suscettibilità alla sclerosi multipla. Il fatto che l’assunzione di vitamina D sia sufficiente, possa ritardare o prevenire la sclerosi multipla è sotto osservazione di nuove ricerche.
Anteriori ricerche non erano state in grado di illustrare che livelli bassi di vitamina D fossero corelati alla sclerosi multipla ma lo studio di Brent Richards, della McGill University di Montreal e colleghi, pubblicata su PLoS Medicine, elude l’impedimento approfondendo l’evoluzione della patologia in individui che hanno una predisposizione genetica a bassi livelli di vitamina D e le possibilità statistiche di sviluppare la sclerosi multipla.
Dalla ricerca è affiorato che la gente con una propensione genetica a bassi livelli di vitamina D hanno un pericolo doppio di ammalarsi di sclerosi multipla, che il più delle volte viene diagnosticata tra i 20 anni e cinquanta anni.
Gli studiosi affermano: “Questi risultati evidenziano che, tra le persone, di origine europea, un basso livello di vitamina D, predisposizione di tipo genetico, è associato a una crescita del pericolo di sviluppare la sclerosi multipla”
Il dottor Richards aggiunge “Gli studi random che stiamo conducendo stanno verificando l’integrazione di vitamina D per trattare e prevenire lo sviluppo della sclerosi multipla e possono dunque mostrare gli strumenti necessari che verranno approfonditi sul ruolo che la vitamina D svolge sulla patologia”.
La sclerosi multipla è una patologia cronica che colpisce circa 2,3 milioni di individui in tutto il mondo, determinando visione offuscata, difficoltà nell’eloquio, tremori, drastico affaticamento, difficoltà mnestica, cecità e paralisi.