Alzheimer rallentato con uno spray nasale all’insulina

L’insulina, assunta per via nasale, è capace di rallentare l’Alzheimer secondo uno studio della scuola di medicina dell’Università di Washington pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease

Alzheimer rallentato con uno spray nasale all'insulina

Alzheimer rallentato con uno spray nasale all’insulina

L’Alzheimer è una tremenda patologia che determina demenza senile e una perdita della memoria. Adesso, una ricerca della University of Washington School of Medicine, congiuntamente alla Veteran Administration Puget Sound e della Saint Louis University, divulgato sul Journal of Alzheimer’s Disease, avrebbe provato che a rallentare il procedere della patologia e ottimizzare la memoria sarebbe l’insulina.
Insulina che può essere inoculata nell’encefalo per mezzo delle narici, il tutto senza pericolo che “l’ormone del diabete” termini nella circolazione sanguigna.

La connessione fra Alzheimer e insulina era già stata scoperta nel 2005. Di fatto l’insulina e le proteine relative non vengono prodotte solo dal pancreas ma anche nel cervello e una riduzione di entrambe è collegata con l’Alzheimer.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che un calo della produzione di insulina nel cervello contribuisce a una degenerazione delle cellule cerebrali e quindi a sintomi precoci di Alzheimer.
Il problema principale era poter somministrare insulina nel cervello senza passare per il flusso sanguigno, in questo aiuta la somministrazione intra-nasale.

La soluzione di uno spray nasale non è nuova ma risale già a uno studio del settembre 2011 quando Medical News Today pubblicò uno studio di Craft e colleghi che riportava come uno spray nasale all’insulina migliorava la memoria tra i pazienti con alzheimer oltre ad altri miglioramenti cognitivi.




I primi esperimenti sono stati svolti su roditori in laboratorio che come succede per le persone, con il prosieguo dell’età, sviluppano difficoltà nell’assimilare nuove nozioni e nel ricordarle quelle già immagazzinate in memoria. Durante gli esperimenti, a seguito di una singola somministrazione di insulina intra-nasale, i soggetti sperimentali erano capaci di ricordare gli oggetti notati prima, diversamente dalle cavie che non avevano assunto il farmaco.

L’utilizzo dell’insulina intra-nasale è stato teorizzato circa dieci anni fa come metodo terapeutico al diabete come alternativa alle iniezioni. Non è mai stata utilizzata per curare altri disturbi poiché i medici hanno sempre avuto il timore che potesse entrare nel circolo sanguigno. Gli ultimi esperimenti hanno però fugato anche questi timori: dosi ripetute migliorano l’efficacia per la memoria, senza ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
L’Alzheimer è concepita dall’Oms come una grave pandemia, non soltanto nel mondo occidentale, ma ancor più nei paesi in sviluppo: le proiezioni per il futuro tracciano un profilo tetro di circa 2 miliardi di individui malati nel 2050, con in testa India e Centro Africa.

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Si occupa dell'informazione relativa ai programmi televisivi italiani e stranieri sulla guida Tv Zam. Redattore dei palinsesti tv e delle news sulla programmazione televisiva d'attualità, politica, sport, spettacolo e cultura.

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