Questa mattina, il comune di Milano, a Palazzo Marino, ha assegnato i progetti per realizzare due moschee e una chiesa evangelica a Milano.
Sono arrivati sul tavolo i progetti per la realizzazione di 2 moschee e di una chiesa evangelica a Milano. Questo è il risultato di una graduatoria per il momento provvisoria per assegnare l’area del Palasharp, via Esterle e via Marignano, sulle quali il comune di Milano ha pubblicato un bando di concorso per nuovi luoghi dedicati al culo . Le buste con le offerte finanziarie con i rialzi sul canone minimo di affitto per i 3 spazi, sono state aperte oggi a Palazzo Marino. La graduatoria finale arriverà nel mese di settembre.
Per l’area di fronte all’ex-Palasharp di via Sant’Elia a Lampugnano è primo il Caim, ovvero il gruppo che unisce le associazioni islamiche di Milano , con il nuovo intento progettato dall’architetto Italo Rota. La proposta economica ha avuto un rialzo del 200% per arrivare a diecimila euro annui. Per gli ex-bagni pubblici di via Esterle è arrivata al primo posto la Bangladesh cultural and Welfare association, con un proposta di 37.500 euro annui, anche questa associazione è legata al Caim.
Per via Marignano il 1° classificato è il Centro islamico di Milano e Lombardia, che ha moltiplicato per due il canone annuo base.
Ma c’è davvero bisogno di queste nuove moschee a Milano? La risposta sembra essere affermativa da parte dei mussulmani che, secondo le offerte fatte per aggiudicarsi le aree per costruire le proprie moschee, sono disposti a sborsare il doppio rispetto al valore precedente dell’affitto comunale dell’area.
Inoltre tutti i progetti dovranno scontrarsi con legge regionale “anti moschee”. Infatti la legge che è passata lo scorso gennaio col nome di Principi per la pianificazione delle attrezzature per servizi religiosi, prevede che prima della costruzione di una moschea sia necessario acquisire i pareri di organizzazioni, comitati di cittadini, esponenti e rappresentanti delle forze dell’ordine oltre agli uffici provinciali di questura e prefettura al fine di valutare possibili profili di sicurezza pubblica.