47 35 parallelo italia

Il direttore di rai3 Andrea Vianello, questa estate non vuole spegne l’informazione. E difatti martedì quattordici luglio alle ventuno e quindici comincia 47 35 le coordinate del Parallelo della nostra Penisola, la nuova trasmissione presentata da Gianni Riotta. 7 appuntamenti per narrare, attraverso ospiti in studio e reportage, molte città Italiane. Cominciamo con Milano e con l’ex-po, posto simbolico di un zona che, spiega Riotta “da un lato è la migliore economia d’Europa con realtà che crescono più della Germania, daltra parte ha zone con performance peggiori della Grecia”. L’ex- direttore del Tg1 percorrerà la nostra Penisola in lungo e in largo, dal settentrione al meridione, dal parallelo 47 al parallelo 35, non per narrare quello che funziona o quello che non funziona come troppe, molte volte ci si precipita a fare in televisione, ma un tentativo di esplorare tutti i risvolti d’Italia dalle zone che ritornano a crescere.

Il modello è la città di ‘Milano, “inventato da Angelo Guglielmi in un’epoca lontana. Era la fine della Guerra fredda, durante l’epoca di Tangentopoli. Qualcuno dei protagonisti d’assalto di quei tempo, al giorno d’oggi sono diventati ministri o ricoprono ruoli di rilievo a livello istituzionale. Questo è il bello della democrazia. Nella nostra Penisola c’è la difficoltà di incontrare una tradizione politica che possa rimanere al passo alla frenetica attività giornalistica della rete.
Poiché le news, che prima duravano non più di un bel dia e c’era chi correva in edicola per acquistare il quotidiano. Al giorno d’oggi le notizie si consumano in fretta. Quando io mi sveglio la mattinata e accendo il telefono mobile, con Twitter, so già tutto quello che sta accadendo”. Questa estate non sembra un’estate come tutte le altre, ma appare decisiva per gli scontri bellici del Mediterraneo, Libia, Siria, Medio Oriente, alle pressioni all’Est con la crisi ucraina e le sanzioni alla Russia.
L’Isis, l’estremismo islamica e la disgrazia biblica dell’emigrazione. Per non parlare della Grecia, con le decisioni successive al referendum che hanno messo in scacco la Merkel, la Germania e l’intera Europa.