Meg Ryan sembra ricascarci ogni volta. E’ una dipendenza alla quale non può fare a meno. Ogni volta che a Hollywood c’è una scia appena percettibile di un copione da innamorati, ecco spuntare, come un coniglio da cilindro, la nostra Meg Ryan.
Dopo Insonnia d’amore (1993) e Amarsi (1994) ecco arrivare Innamorati cronici del 1997.
Senza dimenticare, con un balzo cronologico nel futuro, il successivo C’è post@ per te.
Il titolo originale della pellicola è “Addicted to Love“.
I personaggi
Meg Ryan: Maggie
Matthew Broderick: Sam
Kelly Preston: Linda Green
Tcheky Karyo: Anton Depeux
Maureen Stapleton: Nana
La trama
La coppia è composta da Sam, astronomo e Maggie che scorrazza in sella alla sua motocicletta. I due si ritrovano affacciati da una fabbrica in rovine situata di fronte all’edificio dove vivono assieme gli ex rispettivi fidanzati. Comincia così un pedinamento sulla cresta della vendetta per demolire le vite della nuova coppia, così come considerano rovinate le proprie i 2 protagonisti. Il film si dipana in simpatiche storie con una leggera vena di malignità.
Chi è Griffin Dunne
Griffin Dunne (1955), figlio d’arte, è apparso in numerose pellicole come attore prima di intraprendere la carriera di regista. Lo ricordiamo piacevolmente in due grandi interpretazioni: Fuori orario (1985) di Martin Scorsese e Who’s That Girl (1987) con Madonna.
Fuori Orario è un cult della storia del cinema con un Griffin Dunne nei panni di Paul Hackett, sperduto nella notte selvaggia di New York costellata di ambigui e pittoreschi personaggi.
Cos’è l’amore?
Celebre il monologo di Maggie (Meg Ryan) per spiegare a Sam (Matthew Broderick) qual’è la sua idea di amore:
“Quand’ero piccola mio padre aveva un cane. Ad un certo punto si ammalò e lui lo portò dal veterinario, il dottore lo esaminò e disse che aveva le uova di alcuni vermi e che c’era ben poco da fare. La maggior parte delle uova si era già aperta, le larve si stavano nutrendo e crescendo avrebbero divorato tutti gli organi interni del cane, disse che conveniva sopprimerlo dato che il cane era vecchio. Ma mio padre non volle. Tornato a casa lo sistemò sul letto, infilò un dito nel sedere del cane e si mise a togliere vermetti da dietro, uno ad uno. Continuò tutta la notte ma glieli tolse tutti quanti. Il cane visse più di mio padre: questo è amore, Sam.”