Con la presentatrice, Federica Sciarelli, saranno presenti in studio i famigliari di Luigi Cerreto e Alessandro Sabatino, i due ragazzi di Caserta scomparsi a Siracusa dove lavoravano come badanti.
Il caso dei badanti
Alessandro Sabatino, quarant’anni, e Luigi Cerreto, 23 anni, entrambi di Caserta. L’uomo e il ragazzo erano uniti dal desiderio di ottenere qualcosa di più nella propria vita e vivere dignitosamente. Nella città di Siracusa si erano recati per accudire un anziano ventiquattr’ore al giorno, un compenso decoroso e compreso anche l’alloggio nella stessa magione di campagna dell’assistito; si trattava quindi di un’ottima opportunità per i due campani che cercavano fortuna in un mestiere che nell’immaginario collettivo è associato alle dell’est. Da questi vantaggi scaturì l’idea di trasferirsi nell’isola Siciliana per iniziare una nuova avventura impiegando le proprie giovani energie. Purtroppo, non molto tempo dopo l’arrivo in Sicilia, il giorno della festa della Mamma, si interrompono repentinamente messaggini e chiamate telefoniche. Da quel momento sembreranno scomparsi nel nulla, inghittiti dall’oblio. Nulla, inghiottiti nel nulla.Nessuno vuole credere all’allontamento volontario sopraggiunto a seguito di un alterco con il figlio dell’anziano accudito.
La settimana scorsa il giro di boa nelle investigazioni, cominciate grazie all’assiduità dei famigliari e all’aiuto della Sciarelli e del gruppo che gestisce tutte le investigazioni per “Chi l’ha visto?”. Gli inquirenti hanno cercato i due badanti dento la casa dell’anziano, grazie anche all’aiuto del reparto cinofili, i cani addestrati a seguire tracce olfattive per ritrovare possibili cadaveri nascosti. Putroppo i corpi dei due badanti non sono stati trovati. Gli agenti della mobile di Siracusa sono entrati All’alba, coadiuvati, dal reparto speciale della polizia scientifica di Palermo, nella villa di contrada Tivoli, insieme all’unità cinofila qualificato nel ritrovamento di corpi umani.
Le famiglie abbandonate allo strazio dopo quasi un anno di tormentosi silenzi e dubbi agghiaccianti.
Come atto dovuto, la procura di Siracusa ha notificato un avviso di garanzia per duplice omicidio al quarantasettenne Giampiero Riccioli, datore di lavoro e figlio dell’anziano per il quale Alessandro e Luigi svolegevano il ruolo di bandanti . Sarebbero affiorati, dalle investigazioni, motivi di attrito, persino economici, con il datore di lavoro, tali da insospettire il sostituto procuratore Antonio Nicastro.
La nota trasmissione “Chi l’ha visto” ha fornito un contributo Decisivo alle investigazioni sul caso su richiesta delle famiglie dei due uomini che avevano fatto esplicita richiesta alla trasmissione per potersi occupare del caso.
Il 47enne Giampiero Riccioli è stato raggiunto e intervistato dai mezzi stampa e le contraddizioni da parte dell’uomo sono apparse immediatamente sconcertanti e le sue parole poco credibili, tanto da acuire i presentimenti degli inquirenti. La più importante delle contraddizioni ermerse dalle parole dell’uomo è l’allontamento da parte dei badanti dalla casa di contrada Tivoli per mezzo di un taxi, la mattinata successiva la festa della mamma, per arrivare alla stazione di Siracusa.
I tassisti siracusani si sono mostrati estremamente gentili e collaborativi fornedo informazioni importanti sul fatto che nessun taxista di Siracusa ricorda di aver caricato quella notte i due uomini. Un senso civico straordinario e un senso di abnegazione, mettendo a completa disposizione il tempo personale per poter essere vicini e poter aiutare concretametne le famiglie dei due scomparsi. Gli stessi abitacoli dei taxi sono stati tappezzati con le foto dei due badanti.
La 2° sfaccettatura dubbiosa riguarda i contrasti affiorati tra i figli dell’anziano e Alessandro e Luigi. Poco chiara la storia, però sicuramente cruciale nell’ambito delle investigazioni che hanno portato a scavare nella vita privata dell’anziano Riccioli.
Un altro indizio è un nuovo lavoro che i due scomparsi avrebbero trovato al di fuori del lavoro di badanti dandogli così la possibilità di abbandonare il 1° in favore del secondo.
Sotto il focus degli inquirenti anche i tabulati telefonici che però sembra che finora non abbiano dato riscontro positivo per le ricerche.
Passiamo ora a un altro caso che verrà trattato questa sera quello di:
Nicola Tincani
Nicola Tincani, ragazzo di diciassette anni, una sera di sabato uscì di casa con la propria bici e si unì ai suoi amici. Assieme si recarono in un locale e poi in disco. Probabilmente erano un po’ alticci, il papà e la madre di Nicola erano a conoscenza che sarebbero ritornati tardi, come molti altri ragazzi della loro età il sabato notte.Però la mattina sotto le lenzuola del letto di Nicola: solo il vuoto. Se all’inizio sebrava essere il caso di un ragazzo scomparso, 2 giorni dopo la scomparsa, Nicola venne ritrovato cadavere.
Nicola scomparve sulle colline di Monselice, un comune tra le province di Padova e di Rovigo, il 22 Febbraio 2014.
I reporter della nota trasmissione Rai Chi l’ha Visto hanno parlato con la mamma di Nicola, Susanna Salvan, per sapere se, secondo lei, la morte di suo figlio poteva essere stato frutto della fatalità. La madre ha risposto che esclude l’incidente e che qualcuno, deliberatamente, ha eliminato suo figlio.
Il corpo del giovane venne trovato accanto a un canale. Potrebbe essere quindi annegato oppure, come sono convinti il papà e la madre, qualcuno volle mettere in scena un incidente? Probabilmente, quella sera, Nicola, non era solo. Un’altra ipotesi, ancora più pesante, è che il ragazzino sia stato trascinato fino a lì, privo di sensi. E’ trascorso più di un anno e le investigazioni della magistratura sono in corso.
Chi era Nicola? A raccontarlo la mamma: “Un giovane dai capelli biondi, buono e semplice, con disparati interessi. Era un musicista”. Nella stanza del ragazzo 5 chitarre, strumento che il giovane amava suonare. La chitarra era la manera con la quale il ragazzo esprimeva le proprie emozioni.
E’ stato interpellato persino uno dei migliori amici di Nicola, il quale ha raccontato: “Quella notte, alle 21:30 come sempre, ci siamo ritrovati per poi avviarci verso piazza Mazzini. Lì abbiamo incatenato le nostre bici e siamo entrati in un locale, dove abbiamo consumato 2 birre e all’incirca alle 22:00, siamo andati al Crash“.
Stefano Salvatori
Stefano Salvatori è il giovane di diciassetteanni caduto quel dannato sabato sedici maggio dal balcone dei Giardini del Principe a Palestrina.Le investigazioni vanno avanti ma non sembrano, al momento, disvelare elementi esplicativi. E’ ancora da spiegare la causa dell’ecchimosi sull’occhio destro del cadavere in una zona specularmente sull’altro lato della ferita mortale sulla testa.
E poi c’è il giallo della colluttazione. Sembra che immediatamente in seguito alla caduta mortale di Stefano sarebbe iniziata un’animata disputa tra alcuni dei giovani presenti poi terminata in una vera e propria violenza fisica. Sembrerebbero solo indiscrezione però è naturale chiedersi: “perchè immediatamente a seguito della disgrazia è deflagrato un alterco? C’è un collegamento tra le 2 cose successe in quei drammatici momenti?» Se lo chiedono persino i legali della famiglia, che a Chi l’ha visto hanno rinnovato a tutti gli abitanti un appello per incontrare la verità su un’assurda morte che ha sfasciato un famiglia.
Domenico Maurantonio
Domenico Maurantonio è il giovane diciannovenne padovano cadeto dal 5° piano dell’albergo Da VinciLe ultime notizie sul decesso di Domenico Maurantonio si aggiornano con l’autopsia del sedici giugno che sottolineano un ematoma sull’avambraccio che fa riflettere molto e allontana la tesi della disgrazia. Persino il medico Roberta Bruzzone ai microfoni della trasmissione giallo ha definito la tesi dell’disgrazia come ormai più che remota.
Gli investigatori seguono nell’approfondire il messaggino di WhatsApp dove si dava una presunta versione dell’accaduto: il messaggio parla di uno scherzo terminato in disgrazia, ma sembra che la procura non dia più molta importanza a questa tesi.