Nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, definiva “un fatto di civiltà” dare la cittadinanza italiana in modo più rapido ai bambini stranieri – che studiano e conoscono le nostre tradizioni – informando il pubblico di un disegno di legge sul tema per fine anno, la Lega Nord riempiva le strade e le piazze di Milano con lo slogan “Stop all’invasione” domandando di interrompere il flusso di nuovi immigrati in Italia. In questi ultimi anni di crisi economica, nella nostra zona molte aziende hanno chiuso o sono in crisi nera: nei giorni scorsi, a Terni, si sono fermati gli operai delle Acciaierie Ast, Thyssenkrupp, poiché l’azienda vorrebbe mettere in mobilità 537 impiegati. E con la crescita della disoccupazione sembra che una parte della popolazione del nostro Paese, veda negli stranieri un rischio. E’ veramente così, la crisi economica c’entra? E la soluzione quale dovrà essere: respingerli? O, al contrario, ampliare i diritti di tutti?
Del resto la questione investe 1.087.016 di minori stranieri in Italia, il 60% dei quali nati sul nostro territorio nazionale.
Per capire meglio il disegno di legge proposto
Si potrebbe passare dallo ius sanguinis (che prevede la cittadinanza ai figli di italiani) a una sorta di ius soli temperato: in pratica la cittadinanza viene data ai bambini che nascono in Italia da papà e mamma immigrati, a patto però che concludano un ciclo scolastico, cioè la scuola dell’obbligo. Un’altra ipotesi riguarderebbe i ragazzi che arrivano in età adolescenziale, per i quali si prevederebbe il completamento della scuola secondaria superiore.
Dorina Bianchi del Nuovo centro destra (Ncd) ha depositato alla Camera un testo simile, sempre per la cittadinanza ai figli degli stranieri e il coordinatore del partito, Gaetano Quagliarello, ha chiarito: “Non siamo un partito xenofobo come la Lega. Siamo d’accordo sul principio dello ius soli temperato, il problema con Renzi è definire il grado di… temperatura“.