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Uffa che noia… e che barba!
Come la mettiamo? Ridiamo o tiriamo fuori i Kleenex?
Meglio ridere, e passare oltre, ben oltre. Cercare di alzarsi sulle punte e scorgere orizzonti più luminosi, certamente meno beceri e barbosi.
Lo stagno nel quale si rotola la cultura nella società odierna è il risultato di un’accelerazione troppo rapida nei campi della tecnologia e soprattutto dell’arte. E’ già stato fatto tutto, si è già visto tutto, le tappe sono state bruciate e rimaniamo con gli stoppini fumanti in mano, ma senza fuoco. Ha voglia la Conchita a proporsi con la barba e una silhouette da schianto. Figlia cieca di questi tempi ansiosi che non ne vogliono sapere di drizzarsi, graffia ma allo stesso tempo annoia e fa piangere. E non inventa nulla di nuovo, perché le belle barbute già imperavano nei circhi ottocenteschi di mezza Europa. Dunque, sempre la solita carne trita.
Coraggio nuova generazione! Bisogna darsi da fare e parecchio. Perché, continuando di questo passo, la barba diventerà sempre più lunga e sarà sempre più difficile da tagliare.
Una risposta a Uffa che noia… e che barba!