Amaro purtroppo.
Le mimose ci aprono le porte alla Festa della Donna.
E proprio questa sera, LaEffe propone, alle 22:30, in occasione della giornata internazionale della donna,La vicenda politica e giudiziaria delle Pussy Riot: il collettivo riot, punk rock e femminista che ha osato sfidare l’establishment politico e istituzionale russo.
Nel marzo 2012, le attiviste russe conosciute come Pussy Riot si esibiscono in una performance satirica contro Putin all’interno della cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. Col volto coperto da passamontagna colorati, recitano la loro preghiera punk: “Madre di Dio diventa femminista e liberaci da Putin“, suscitando una dura reazione del potere politico ed ecclesiastico russo. Le Pussy Riot furono arrestate con l’accusa di teppismo e istigazione all’odio religioso.
Una tematica ancor più attuale, vista l’occupazione di fatto della penisola della Crimea da parte della Russia negli ultimi giorni.
Si festeggi sottovoce, come se fosse una profonda confessione scorrendo un piccolo rosario di cristallo fra le dita. Si abbia l’accortezza di non gridare, per non offendere chi tanto sofferse. Si usino parole delicate e dolci. E’ una festa per ricordare. Per cambiare. Per capire.
L’elettricità che si percepisce nell’aria questa notte ci porti a riflettere più che ad agire. Nell offrire la mimosa colorata, si pensi a come un gesto può riaccendere un ricordo, un dolore, una lotta o un pianto. Furono proprio le donne, scendendo in piazza a San Pietroburgo, a chiedere la fine della guerra innescando la rivoluzione russa di febbraio.
Aprite le finestre questa sera. Lasciate che l’aria di Marzo corra ribelle per le stanze. Gridiamo alla notte che siamo vivi e facciamo che tutto questo diritto continui a essere rispettato.
Perché la vita è una preziosissima parte di un disegno cosmico che nessuno ha il diritto di cancellare. Se non chi l’ha disegnato.