Equinozio di primavera
Il passaggio di consegne della natura è sempre uno spettacolo mozzafiato. Il grigiore dell’inverno, insieme alla sua raccolta e sdegnosa indifferenza, è rovesciato dall’incedere infiammato della bella stagione.
Astrologicamente si passa dagli introversi Pesci al possente Ariete, e come in uno specchio magico, la natura segue questo corso producendo tutta una sequenza di effetti fantasmagorici.
Osserviamo più da vicino quello che succede. Non vi siete mai chinati per terra, vicino ai fili d’erba, per vedere quello che succede? C’è molto traffico laggiù! Sembra di essere piombati in una micro New York della natura.
Le formiche iniziano già a caricare sul dorso pezzi di cibo molto più grossi di loro. I grilli si svegliano lentamente nei pomeriggi più assolati per vedere se c’è abbastanza sole per una canticchiata. Le farfalle danzano nell’aria come in una coreografia di Martha Graham e i calabroni sono fieri di far sentire il loro ronzio.
Un così gran daffare, a mezzogiorno, in un minuscolo fazzoletto di terra. Perché? Perché la natura non può permettersi di stare ferma. Perché c’è una sincronicità nell’universo ancora sconosciuta, ed è perfetta. A noi è dato solo di osservare. E pensare.
Ecco perché, ogni tanto, meglio staccare la spina della televisione. Perdiamo spettacoli ben più grandiosi, di quelli che ultimamente girano in TV. Anzi, a ben pensare, esiste davvero una Tv?
