In onda tutti i martedi dall’1 marzo in prima serata su Rai 3.
Lo scrittore di thriller Donato Carrisi presenta in sei puntate le capacità straordinarie e sconosciute della mente umana
Dopo la seconda puntata di martedì 11 marzo – la terza, se consideriamo il fuori programma di sabato 8 marzo in occasione della festa della donna – possiamo trarre qualche considerazione, ancora calda degli entusiasmi iniziali, suscitati dal dinamismo e dall’ eloquio incalzante del presentatore scrittore Donato Carrisi. Parlarne dopo aver già visto tre puntate ci consente quel pizzico di razionalità che sopraggiunge dopo aver “sedimentato” le emozioni immediate.
La trasmissione “Il sesto senso” va in onda ogni martedì su Rai 3. E’ stata definita un viaggio alla scoperta della mente umana e delle sue inimmaginabili potenzialità; ha esordito provocando curiosità e meraviglia nel pubblico, ha scardinato il mondo del raziocinio e del libero arbitrio cui siamo abituati da secoli, almeno dopo l’illuminismo.
Mentre la scienza ci ha sempre spiegato che ogni cosa dev’essere dimostrata, ecco arrivare esempi in carne e ossa, ma soprattutto “menti”, del cui funzionamento la scienza non sa dare spiegazioni , ma solo fare ipotesi, quindi nessuna certezza, nessuna dimostrazione.
I messaggi subliminali o “persuasori occulti” : dalla pubblicità ai crimini di massa
La pubblicità li ha utilizzati per incrementare le vendite dei pop corni nei cinema , riuscendoci molto bene, alcune grosse ditte di produzione per rendere quasi impossibile fare a meno di certi cibi-spazzatura . la prima puntata dell’ 1 marzo ha esordito con una tipologia di “sesto senso”, della quale non ci rendiamo conto.
Quando Manson nel 1969 riuscì a convincere decine di persone, tra le quali anche la moglie , l’attrice Sharon Tate, della setta The family da lui stesso creata, ad autoimmolarsi con un suicidio collettivo, aleggiava nell’aria la canzone “Neverland not to love”, una frase veniva ripetuta in sottofondo, in modo tale da non raggiungere la coscienza , bensì l’inconscio con parole inquietanti che ripetutamente dicevano “Smetti di esistere”.
Una pura coincidenza anche il fatto che la stessa canzone facesse da colonna sonora ad alcuni fatti di sangue che seguirono negli anni ? nel dubbio la canzone dei Beach Boys venne tolta dalla circolazione nel 1984.
Cosa avviene nella mente delle persone cosiddette normali quando ascoltano inconsapevoli un messaggio subliminale? E cosa avviene nei meandri delle menti criminali, che sanno bene quali messaggi stanno utilizzando per ottenere ciò che vogliono?
Un altro esempio mostrato nel programma è quello degli illusionisti, che nella apparente semplicità dei loro spettacoli, in realtà giocano con le percezioni dei presenti. Sanno di preciso cosa avviene nelle menti di chi li osserva e sanno che possono ingannarli.
Se l’inganno è un gioco tutto finisce lì, ma se l’inganno viene usato da abili illusionisti con scopi non propriamente limpidi, il rischio è quello, per esempio, di perdere molto denaro senza rendersene conto. E quando si rinsavisce, è troppo tardi.
Qual è la realtà? quella che vediamo o quella che percepiamo?
In ogni appuntamento, Il Sesto senso cercherà di approfondire i lati più nascosti ma non per questo meno concreti della mente: da come funziona la memoria agli inganni a cui il cervello ci sottopone quotidianamente; dai meccanismi del desiderio alle differenze tra il cervello maschile e quello femminile, fino alle più recenti indagini sulla formazione e sulla sede della coscienza. Assieme a Donato Carrisi, il pubblico scoprirà che la complessità della mente è anche parte della sua fragilità. L’analisi verrà effettuata con l’aiuto delle neuroscienze e con un approccio divulgativo, supportato dall’indagine scientifica e da eccezionali filmati.
Il primo appuntamento, è stato dedicato al tema dell’inganno degli occhi e della mente. Al contrario di quanto siamo portati a credere, infatti, è il nostro cervello, e non i nostri occhi, a vedere. E, alle volte, le capacità del cervello di alcune persone sfiorano l’incredibile.
Gli autistici e i poteri speciali del loro cervello “difettoso”. L’assurdo che fa riflettere: il genio nascosto nei “ritardati mentali”?
È il caso di Stephen Wiltshire, ragazzo autistico affetto da sindrome di Asperger, capace di riprodurre la mappa di Roma senza alcuno schizzo preparatorio, dopo aver sorvolato la città per poco più di quaranta minuti. E che dire di Cheryl Robinson, la ragazza dagli occhi completamente distrutti da un incidente, che grazie a dei sensori impiantati nel cervello è tornata a vedere? Dapprima solo flash, poi ombre e colori da parte di quei sensori collegati, da un lato alla porzione di cervello deputata alla visione e dall’altro a una micro telecamera che ne sostituisce gli occhi. I medici che hanno eseguito il coraggioso intervento hanno dapprima attivato un sensore alla volta, allo scopo di fare una loro mappatura e alla fine Cheryl vedrà il mondo nei suoi contorni, che non aveva mai dimenticato. Siamo alle soglie della fantascienza.
Steven, da ragazzo autistico “ritardato” a macchina fotografica umana. Oggi artista apprezzato in tutto il mondo.
Le persone geniali – e spesso gli autistici lo sono – sanno sfruttare i collegamenti “difettosi” del proprio cervello – afferma Carrisi – in modo tale da ottenere risultati strabilianti. I settori possono essere diversi: c’è chi fa conti più veloce di una calcolatrice – chi ricorda lo splendido e toccante film con protagonista .Dustin Hoffman, che impersonava un ragazzo autistico bravissimo nei calcoli più complessi, che si lasciava andare alle bizze e ai capricci di un bimbetto senza preavviso alcuno, incapace di autocontrollo emotivo. Allo stesso modo Steven , soprannominato la macchina fotografica umana, sa delineare in ogni minimo dettaglio le mappe di qualsiasi città. Gli basta poco più di mezz’ora di veduta aerea per tracciare, in dettaglio e con le giuste proporzioni, i quartieri , i palazzi, l’esatto numero di colonne e di finestre, insomma, tutto ciò che il suo cervello ha visto e registrato. La sua memoria è prodigiosa, capace di conservare i dettagli e riprodurli come un computer dalle enormi potenzialità. Una capacità di immagazzinamento mai vista, ma soprattutto di concentrazione ben oltre la media degli esseri umani!
Se pensiamo che fino all’età delle elementari Steven frequentava una scuola per cosiddetti ritardati mentali, c’è da chiedersi con quale criterio la nostra società giudichi e definisca la cosiddetta normalità. Oggi Steven ha 40 anni, ha realizzato una sua galleria d’arte personale a New York e viaggia da un capo all’altro del globo per lavoro, e tutto grazie al….suo autismo!
Gli occhi guardano, ma è il cervello che “vede”. Molti scienziati erano “difettosi” e portatori di sindrome di Asperger
In questo slogan Carrisi racchiude le enormi e ancora in gran parte sconosciute potenzialità della nostra mente. Lo sapevamo tutti che i grandi della scienza, dell’arte e della storia avevano qualcosa di “difettoso “ nel loro cervello?
Da Einstein, genio e nobel per la matematica e la fisica, a Van Gogh, genio in campo artistico, a Hitchock unico nel suo genere filmico, e ancora Newton, Andhy Wharol, ma anche Sigmund Freud, i musicisti Mozart e Beethoven, hanno rivelato nelle loro biografie uno stato molto simile ai sintomi della sindrome di Asperger. Una condizione che limitava le loro capacità di comunicazione sociale, a favore di un’intelligenza di molto superiore. Non a caso gli autistici erano definiti “idioti sapienti”, i ragazzi “savants”. Sono persone che sanno sfruttare i collegamenti difettosi del proprio cervello in modo tale da ottenere risultati strabilianti che denotano la loro superiore intelligenza . Hanno saputo trasformare un difetto in un pregio– spiega Carrisi .
L’equilibrio tra il cervello destro e sinistro – ha spiegato il conduttore–privilegia in queste persone , la logica, l’intuito, la memoria visiva, la creatività, a discapito delle attitudini sociali. Questo consente di raggiungere capacità intellettive molto al di sopra della norma, Q.I. altissimi, ma questi “geni” appaiono immersi nel loro mondo , incuranti e per nulla interessati alle persone che li circondano.
Pare che questo loro “naturale” autoisolamento consenta di sviluppare doti straordinarie che portano a questi risultati inspiegabili. Per contro, a livello emotivo, questi soggetti possono apparire perfino dei ritardati.
E’ dunque lecito – si chiede il conduttore – ipotizzare che in un cervello apparentemente limitato, si possano celare doti di un genio? Non è una novità che Einstein venne bocciato al liceo e proprio la matematica era la sua bestia nera! E’ evidente che la mente di Van Gogh o quella di Steve funzionavano come dei videoregistratori cui nessun dettaglio sfugge.
Inganno e illusione, la bugia rivelata dalle microespressioni
In ogni puntata “Sesto Senso” affronterà almeno un paio di argomenti chiave , tutti legati alla mente e al suo funzionamento, nonché alla percezione.
Come gli illusionisti fanno credere, per gioco e spettacolo, al loro pubblico, cose e situazioni inesistenti o errate, basandosi su meccanismi percettivi di cui conoscono il funzionamento, cosi persone addestrate possono persuadere i presenti manipolando le loro emozioni.
La trasmissione ha mostrato come ricostruire i meccanismi dell’inganno, del segreto e della bugia, come essi abbiano agito nella mente di alcuni protagonisti della cronaca italiana , come ad esempio Michele Misseri (chi non lo ricorda nella triste vicenda dell’omicidio della nipote adolescente ?) caduto nella sua stessa trappola nel corso dell’intervista televisiva, una chiara ammissione di colpevolezza che non poteva sfuggire ad occhi esperti , grazie alle microespressioni facciali rivelatrici del suo tentativo di mentire.
Martedi scorso è stata l’empatia la protagonista assoluta della puntata, quella capacità – ha spiegato Donato Carrisi – di entrare in profonda sintonia con un altro essere umano da provare le sue stesse emozioni e sentimenti. Una capacità preziosa per alcune professioni, come lo psicologo, lo psicoterapeuta ad esempio, perché di grande aiuto nel comprendere e sentire cosa sta provando la persona che si ha di fronte, ma che può diventare talvolta ingannevole e quindi sviante. Un esempio? Cosa proviamo di fronte alla foto di un bambino? Certamente tenerezza, senso di protezione , ma se ci dicono in seguito che quel bambino era Adolf Hitler ?
Una trasmissione “Il sesto senso” non solo e semplicemente interessante, ma coinvolgente e provocatoria. I martedì che fanno riflettere e ci pongono davanti a dubbi e ripensamenti. Molte delle sicurezze acquisite vacillano. Un modo come un altro per usare il nostro cervello e non trarre conclusioni definitive e senza appello su nessuno dei nostri simili
L’appuntamento con “Il sesto senso” è sempre ogni martedi sera su Rai3, alle 21.30.