Nel frattempo, si è separato dalla moglie e promette al figlio di regalargli una vacanza bellissima se viene promosso a pieni voti. Il bambino mantiene la promessa mandando in crisi il padre che non ha denaro. Partono comunque e vanno a casa di una zia anziana e avarissima; il paese è piccolo e senza bambini per cui ripartono e, strada facendo, incontrano un ragazzino che non parla più per lo choc dovuto alla separazione dei genitori. Zalone non se ne accorge e insiste nel chiedergli delle informazioni; così riesce a sbloccarlo conquistando le simpatie della madre che li invita a soggiornare nella sua splendida villa; e finalmente, padre e figlio fanno una vacanza da sogno per poi ritornare a casa felici. E Zalone dimostrerà che le vicissitudini lo hanno reso un marito migliore, sensibile e attento alle esigenze della moglie.
Il regista:
Diventa famoso nel 1985 come autore di testi comici; poi diventa sceneggiatore cinematografico e il suo primo film è “Liberate i pesci” (2000) di Cristina Comencini con Michele Placido e Laura Morante; scrive “Il grande botto” (2000) di Leone Pompucci nel quale è anche attore con Claudio Amendola e Marco Messeri, esperienza che ripeterà nei panni del sacerdote che celebra la messa in “Casomai” del 2002; “La febbre” (2005) e “Commediasexi” (2006).
Passa alla fase registica della sua carriera nel 2009, quando comincia a collaborare con Checco Zalone, intenzionato a passare dal piccolo al grande schermo. Da questo sodalizio nasce “Cado dalle nubi” (2009), dove Nunziante si mette al servizio del comico di “Zelig” allargando le sue gags in un film che, nonostante sia pecoreccio e cafone, tiene viva l’attenzione dello spettatore; segue “Che bella giornata” (2011), ancora più politicamente scorretto dell’altro. Entrambi i titoli hanno in comune il soggetto: un immigrato meridionale che cerca di stare bene in una comunità del nord, ma che è una scusa per fare della satira politico-sociale sull’Italia. La coppia torna a lavorare insieme nel 2013 in “Sole a catinelle”.
Due parole le merita anche Checco Zalone che fa registrare incassi clamorosi con la sua comicità semplice e genuina. Nei film finge di essere napoletano, ma è nato a Bari nel ’77 dove si è laureato in giurisprudenza. Il suo vero nome è Luca Medici; il nome d’arte in dialetto barese significa “che tamarro” o “che grande cafone”.
Dopo qualche esperienza come musicista jazz, in collaborazione con Vito Ottolino e Pino Mazzarano, debutta nel 2004 come comico in coppia con Giacinto Lucariello, con il quale presenta il concorso di bellezza “Ragazzo Cinema Ok”. Poi incontra Nunziante e inizia un brillante sodalizio.