La protagonista, Gloria, (Paulina García) non è certo una vamp: cinquantotto anni, capelli castani, enormi occhiali da vista un po’ antiquati, vestiti al ginocchio e scarpe a tacco basso. Non accetta la solitudine e cerca un compagno; un altro elemento di discontinuità rispetto ai soliti canoni è che si focalizza sui suoi coetanei e non sui toy boys tanto di moda adesso.
In una discoteca incontra Rodolfo (Sergio Hernández), un ultrasessantenne rugoso e tutt’altro che affascinante che si innamora di lei; purtroppo il loro legame non durerà perché l’uomo si rivela inaffidabile. Il regista non ha paura di ritrarre i protagonisti nudi, mentre si amano, con tutte le loro rughe e la pelle cadente. Ma, come si suol dire, perdere una battaglia non significa perdere una guerra e Gloria, dopo un periodo di abbattimento, riprende a divertirsi e a sperare. Incredibile ma vero: è un film di grande successo.
Il regista:
Sebastian Lelio è nato a Mendoza in Argentina l’8 marzo 1974 e poi si trasferisce in Cile fin da bambino. Studia giornalismo all’Università per un anno, ma poi si diploma alla Scuola di Cinema Cilena (Escuela de Cine de Chile). Ha diretto numerosi cortometraggi e video musicali. Nel 2003 ha realizzato “Cero”, un documentario basato su materiale inedito sugli attentati dell’11 settembre a New York, co-diretto con Carlos Fuentes. Ha anche diretto due stagioni della fortunata serie “Mi mundo privado” insieme a Fernando Lavanderos, che segue le vite di varie famiglie cilene di diversa estrazione socio-economica ed è stata nominata due volte agli Altazor Awards e agli Emmy Awards.
Nel 2005 presenta in anteprima al San Sebastián International Film Festival il suo primo lungometraggio “La Sagrada Familia”, girato in tre giorni e vincitore di numerosi premi internazionali. Nel 2009, il suo secondo lungometraggio “Navidad” viene presentato in anteprima al Festival di Cannes, mentre nel 2011 porta al Festival di Locarno “L’ Anno della Tigre”, film ambientato nel periodo successivo al terremoto del 2010 in Cile.
Il quarto lungometraggio di Lelio, Gloria, ha conquistato poi il premio per la miglior attrice (Paulina García) al Festival di Berlino 2013.