Gli ospiti, sono stati ben selezionati in modo tale da attirare un po’ tutte le fasce di ascoltatori,attirando la rissa in diretta! Certamente, poiché questo, e solo questo, è stato il vero filo conduttore del programma.
Il parterre, pertanto, vedeva schierati Vittorio Sgarbi, Maria Giovanna Maglie, Paolo Villaggio, Alba Parietti, Mario Borghezio e, udite udite, il Direttore (forse sarebbe meglio dire ex Direttore) Emilio Fede, arruolato in qualità di inviato speciale (ma poi perché speciale?) da un circolo romano di Sel. Nel contorno del pubblico in sala si notava la presenza di alcuni sostenitori di Alba Dorata e Movimenti minori di estrema destra.
Il tema centrale della serata era (o avrebbe dovuto essere) quello del sentimento del razzismo sempre più evidente negli ultimi tempi. In particolare, dopo la strage del barcone a Lampedusa, con il suo carico di vittime umane.
La nota, purtroppo, dolente che vien fuori dopo tre ore circa di “Caravanserraglio” (per voler essere garbati) è il nulla, anzi la confusione totale che è regnata volutamente durante tutta la messa in onda della trasmissione. La coppia Cruciani – Parenzo ha messo in piedi un “Teatrino del nulla”, poiché non s’è fatta informazione, né gossip o pettegolezzo, rispetto a un argomento che avrebbe richiesto, come minimo, discrezione, ponderatezza e rispetto non solo per le molte vittime ma anche del pubblico e del senso della tragedia che i lampedusani e gli italiani tutti stanno vivendo sulla loro pelle in questi giorni.
Radio Belva non fa informazione ma è la parodia di essa tant’è che il buon Emilio Fede prima di poter prendere la parola dalla sede romana del Sel, deve attendere che Borghezio abbia terminato di litigare con Cruciani e Parenzo, nel tentativo disperato di chiarire e spiegare la sua posizione, riguardo al tema centrale della serata. E magari l’avesse potuto fare! Almeno avremmo potuto comprendere qualcosa di più sulle istanze del popolo leghista riguardo l’annoso problema della migrazione e la revisione della legge Bossi-Fini. Invece il direttore Fede diventa, suo malgrado, parodia di un giornalismo solo annunciato ma non comunicativo. Lui può solo presentare i suoi ospiti che diventano protagonisti silenziosi, zittiti dai padroni di casa che non consentono il confronto delle idee, incalzando opportunamente ora gli uni ora gli altri perché si crei la confusione e la rissa, in una farsa vergognosa, quando non volgare.
Così come il “confronto” tra il Prof. Sgarbi e la Parietti che termina in un “faccelo vedé”, proprio quando il critico d’Arte, famoso per le sue intemperanze verbali, litigando con Cruciani lo minaccia di “pisciargli in testa!”.
Insomma è andata in onda l’apoteosi della banalità e del trash, sapientemente condotta per mano dagli immarcescibili Cruciani-Parenzo i quali, di tanto in tanto, per ridare coerenza alla scaletta (inesistente a mio parere) tirano in ballo il rinsavito ospite ottuagenario Paolo Villaggio, il quale ha il compito di proferire frasi e (forse) concetti che abbiano la caratteristica della lucidità e della simpatia al solo scopo di stemperare (a comando) il litigio di turno che in quel momento sta andando in onda.
La puntata ha visto anche il debutto in televisione della Signora Annarella, ”partigiana combattente”, ospite in una delle reti televisive di proprietà del “nemico” Berlusconi. La Signora Annarella, arruolata in qualità di opinionista, è sembrata la più savia dell’allegra brigata.
Cosa rimane di una serata fatta di “non informazione”, banalità, volgarità e trash a volontà? La sensazione che nel “Bel Paese” chi urla di più, quasi sempre, ha ragione o più ragioni degli altri. Questo ricorda, in tutta la sua tragica realtà, “Le Grida” di manzoniana memoria, quando nell’Italia del “600 il signorotto di turno, allo scopo di rendere note le più recenti ragion di stato, imponeva al popolino la conoscenza delle norme (sempre più volutamente ingarbugliate) a mezzo degli “urlatori” all’uopo arruolati per la bisogna.
Così la coppia, demenziale per scelta, Cruciani-Parenzo ha inteso impostare la neo trasmissione che farà da apripista a un nuovo filone che ha lo scopo di intrattenere, non attraverso l’informazione nella forma più classica e collaudata, ma per mezzo degli “urlatori” di turno che, credendo di servire uno scopo nobile e coerente, si saranno asserviti, invece, ai progetti della nuovo “duo” televisivo, testè traslocati da Radio24 a Rete4. Tutti se ne sono resi conto da subito. Si, tutti, tranne Cruciani e Parenzo.