Walter Siti è il vincitore della sessantasettesima edizione del Premio Strega, il suo Resistere non serve a niente (Rizzoli) ha ottenuto una vittoria schiacciante, conquistando 165 voti con un distacco di quasi 90 voti da Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto che ha ottenuto 78 voti. A seguire, in ordine di preferenza degli ‘elettori’, Paolo di Paolo con Mandami tanta vita (Feltrinelli) ha raggiunto, con un solo voto di scarto da Perissinotto, 77 voti, Romana Petri ottiene 63 voti per il suo Figli dello stesso padre (Longanesi), 26 voti infine per Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco.
Ieri sera alle 23.30 su RRai 1 è andata in onda la diretta dello spoglio, presentata da Laura Chimenti e Antonio Caprarica.
Gli Amici della domenica (questo il nome dei 400 elettori, scelti tra scrittori, giornalisti, editori) si sono riuniti, come sono soliti fare da molti anni ormai, nella suggestiva cornice del Ninfeo di Villa Giulia ed hanno espresso le loro preferenze per l’uno o l’altro scrittore presente nella cinquina.
Oltre al voto tradizionale dei 400, quest’anno il Premio Strega ha introdotto la grande novità del voto elettronico di cui hanno usufruito 60 “lettori forti”, anonimi e suggeriti da librerie indipendenti. Si tratta di persone scelte che leggono più di un libro al mese, cosa piuttosto straordinaria nel nostro paese. Anche durante la serata di ieri, infatti, più volte è stato sottolineato dagli ospiti presenti, come Paolo Mieli, presidente del gruppo RCS, e da Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci che dal 1986 gestisce l’organizzazione del Premio Strega, che in Italia si legge poco: sono in numero sempre minore le persone che conservano l’abitudine e il piacere di leggere con costanza libri e giornali. Ma questa forse, non è una novità.
Ricordiamo che il Premio Strega fu istituito nel 1947, quando ancora l’Italia era un paese prevalentemente analfabeta, e ad oggi vanta nell’albo dei suoi vincitori nomi tra i più celebri della letteratura italiana: da Ennio Flaiano, vincitore della prima edizione con Tempo di Uccidere, a Cesare Pavese che vinse con un testo ormai presente in tutte le storie letterarie italiane, La bella estate, passando per Elsa Morante, Tomasi di Lampedusa (chi non consce Il Gattopardo?), Natalia Ginzburg e tantissimi altri, anche Magris (vincitore nel 1997 con Microcosmi) che quest’anno è stato scelto per la prima prova di italiano della maturità.
Il presidente del seggio è stato, come da tradizione, il vincitore dello Strega della precedente edizione, Alessandro Piperno. Lo spoglio ha visto in testa sin dall’inizio Walter Siti, che, peraltro, si dava come favorito e che ha mantenuto sempre un notevole distacco rispetto agli altri quattro ‘concorrenti’.
Lo Strega è certamente un premio molto prestigioso e la sua vittoria rappresenta un fattore di moltiplicazione del venduto di quattro o cinque volte superiore al normale, ma non dimentichiamo che il giudice supremo di ogni libro è il suo lettore: a cinque mesi dall’uscita di Nessuno sa di noi della Sparaco il libro vanta già 12 ristampe e settantamila copie vendute.
Ad ogni modo, i cinque libri finalisti dello Strega sono certamente opere di pregio e di valore, e un ottimo suggerimento nella scelta del libro (o meglio, dei libri) da leggere durante le prossime vacanze estive.