La scomparsa di Roberta Ragusa
La donna di 44 anni viveva a San Giuliano Terme in provincia di Pisa dove gestiva una scuola guida. Sposata e con due figli è scomparsa indossando solo un pigiama e delle ciabatte. Verso la mezzanotte del 13 gennaio Roberta si era soffermata in cucina prima di andare a letto per scrivere la lista della spesa.
Il marito si è svegliato la mattina seguente alle 6:45 e si è accorto che la moglie non era a letto. Gli abiti erano ancora in camera ma mancavano le ciabatte e il pigiama rosa. Inoltre tutti gli oggetti personali: cellulare, chiavi, documenti e soldi erano ancora nella borsetta rimasta in camera.
Ad alcuni chilometri dalla casa di Roberta ragusa si trovano, sul monte Castellare le “buche delle fate” chiamate anche le buche dell’inferno, caverne verticali profonde decine di metri, definiti inghiottitoi carsici.
Speleologi del CAI si sono occupati delle ricerche ma senza esito. Lo stesso vale del nucleo sommozzatori dei carabinieri e del nucleo cinofili.
Il 2 marzo 2012 viene indagato il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli con l’ipotesi di omicidio.
Gli vengono sequestrati i telefonini suoi e dell’amante, la segretaria dell’autoscuola. Una relazione che andava avanti da 7 anni.
Il 7 luglio il procuratore Ugo Adinolfi ha confermato l’accusa di favoreggiamento per Valdemaro Logli e Sara Calzolaio, il suocero di Roberta Ragusa e l’ex baby sitter di famiglia e poi dipendente dell’autoscuola dei Logli. Un atto tecnico necessario per consentire ai carabinieri del Ris di Roma di sottoporre ad esami scientifici le auto di loro proprietà sequestrate nei giorni scorsi.
In seguito si parlerà anche della scomparsa di Giorgetto, il bambino rapito a Venezia da una donna vestita di nero nel 1947.
