Georges Moustaki è morto ieri a Nizza a 79 anni
Di Paola Federici
“Avec ma gueule de métèque, de juif errant, de pâtre grec et mes cheveux aux quatre vents….” con queste parole iniziava “Lo straniero”, in francese “Le méteque”, la canzone che ha fatto conoscere Moustaki al grande pubblico, alla fine degli anni ’60. Georges Moustaki è mancato ieri a 79 anni a Nizza, dopo due anni di silenzio forzato, a causa di una malattia che ormai gli impediva di cantare; se n’è andato lasciando l’eredità di un’epoca che ha contraddistinto con le sue canzoni.
Lo straniero è un suo ritratto che aveva fatto il giro del globo in quegli anni, gli anni della contestazione, della Parigi sessantottina, dell’inno alla vita libera senza legami , del rifiuto delle tradizioni e del perbenismo imperante fino allora, l’epoca della vita errabonda, da straniero, o da cittadino del mondo.
“Le meteque”, un autoritratto del cantautore di origine greco-ebraica, nato nel 1934 ad Alessandria d’Egitto, che dalla Grecia si era trasferito a Parigi a soli 15 anni, dove, dopo qualche anno aveva incontrato Georges Brassens che lo aveva introdotto nell’ambiente artistico di Saint-Germain-des-Pres. In suo onore aveva adottato il nome di ‘Georges’. Sempre a Parigi, dall’amicizia e dal sodalizio con Edith Piaf era nata la stupenda canzone “Milord” interpretata dalla Piaf, una canzone che era diventata l’emblema della celebre cantante.
Cresciuto in un ambiente multiculturale (ebraico, greco, italiano, arabo e francese), grazie agli studi effettuati presso scuole francesi, iniziò ad interessarsi alla letteratura francese e ad ascoltare le canzoni di Charles Trenet ed Edith Piaf. Era stato anche giornalista, cameriere e pianista di piano bar.
Moustaki è autore di circa 300 canzoni per i più grandi interpreti: oltre alla Piaf, Yves Montand, Juliette Gréco, Serge Reggiani, prima di cantarle lui stesso con successo. Molte altre sue canzoni sono diventate dei classici come quelle interpretate nel 1966 per Serge Reggiani, ‘Sarah’, ‘Ma liberté’, ‘Ma solitude‘, ‘Votre fille a vingt ans‘, ma anche da Barbara ‘La dame brune‘ (1968), e la famosissima “ Marche di Sacco e Vanzetti‘, colonna sonora del film omonimo.
In Italia, Moustaki è diventato famoso con la traduzione di Bruno Lauzi del successo ‘Le métèque‘ da lui stesso interpretata con il titolo ‘Lo straniero‘. Il brano ‘Milord‘, è stato successivamente interpretato da Dalida, in italiano e in tedesco. Moustaki ha impersonato l’Abate Faria nel “Conte di Montecristo” e molti non sanno che è anche l’autore della canzone della trasmissione tv “Il Rischiatutto” condotta da Mike Bongiorno.
“La gente sostiene che io sia pigro. Sono pigro perché ho bisogno della pigrizia per essere creativo– disse in una delle sue ultime interviste – Se ci si lascia alienare, se si vende il proprio tempo, non rimane niente per se stessi”.
E cosi il sognatore se n’è andato, in sordina, anche se affermava di non sognare ormai quasi più “….avec mes yeux tous délavés, qui me donnent l’air de rêver, moi qui ne rêve plus souvent…”
Ma concludeva “Abbiamo tutta la vita per divertirci e tutta la morte per riposare”.