Ospite Gino Strada: “Non avrei mai immaginato che dopo 20 anni che siamo nei teatri di guerra, un giorno avremmo dovuto intervenire anche in Italia. Sono convinto che l’Italia sia sull’orlo del baratro: ogni giorno abbiamo 2500 persone che perdono lavoro. Ogni giorno 600 nuovi poveri. E oltre 6 milioni di persone che non possono più accedere alla sanità. Per questo abbiamo deciso di aprire poli-ambulatori anche in Italia, pensati per gli immigrati, in realtà oggi molti nostri pazienti sono italiani che non possono più permettersi di pagare i ticket.
Ormai la frattura tra i cittadini e i politici è definitiva e insanabile. Non capisco quale sia l’obiezione a votare Stefano Rodotà. Forse perché è onesto? Questo Paese ha espresso in tanti modi che si cambi, non che si rimaneggi e si reimpasti.”
In collegamento Massimo Cacciari: “Bersani è il segretario di una segreteria politica del PD che non hai mai composto un’unità certa. E’ capo di un partito che non è un partito. I suoi comportamenti sono contradditori perché contradditoria è l’identità del partito che dirige. Hanno cercato di prendere i voti da Grillo, e non gli è andata bene. E’ logico che per formare il governo pragmaticamente hanno cercato l’accordo con l’altra parte. Hanno tirato fuori il nome di Marini che non solo spacca il partito ma mette a rischio le prossime elezioni. Il suicidio perfetto. A questo punto conviene votare Rodotà. ”
Lucia Annunziata: “Si dice che Bersani avrebbe bruciato Marini, chiaramente divisivo, per poter dire ho fatto questa mossa. Il Pd non accetta l’accordo con Berlusconi e quindi l’accordo è saltato.
Secondo me Bersani agisce sulla base di un grande timore che è quello dello scontro finale tra DS e Margherita, tra Prodi e D’alema.
Gian Antonio Stella: “La gente fatica a riconoscersi nei partiti. Avere un punto di riferimento, nel Capo dello stato, è essenziale.”
Al telefono interviene anche Adriano Celentano: “Bersani ora è obbligato ad accettare Rodotà, altrimenti la colpa ricade completamente su di lui. Grillo ha fatto un passo avanti, proponendo un nome condivisibile. E il massimo sarebbe poi avere Gino Strada come Ministro della sanità”.